E’ strano da raccontare, ancora peggio sarebbe tentare di spiegare come mi sento.
E’ 3 settimane che non mi fermo, che arrivo alla domenica sera con l’impressione di non aver tirato mai il fiato dal lunedì precedente e da quello prima ancora. Tutto perché dopo 3 anni a Milano, 3 anni di splendide persone, ma sopratutto 3 anni vissuti a pieno in una casa che per me ha rappresentato il grande punto di riferimento del mio costante curiosare in giro (la famiglia “r’o nord”), ritorno a fare le valigie e mi sposto di nuovo. Non cambio città, solo casa. Cambio quartiere, cambio metro, cambio “famiglia” o meglio, allargo quella che ho già.
I lavori sono ancora in corso, e come ogni domenica sera che si rispetti, dalle ultime 3 settimane a questa parte, sento tutto l’accumulo di stanchezza che si scioglie e si lascia andare finalmente, ed esige riposo.
Sono 3 settimane che ho i vestiti in una casa, il computer in un’altra e il letto in un’altra ancora. E in tutti questi giorni ho continuato a fare la spola, a prendere cose e spostarle o buttarle. Ho l’impressione di non essermi mai fermata. Quando non mi muovo é la testa a programmare cose da fare in prospettiva.
Ma è da tre settimane che mi sento bene, forte ed energica fino al punto in cui non crollo fisicamente.
Sono stati giorni in cui ho scoperto di poter contare su validissimi collaboratori, giorni in cui ho capito quanto si possa davvero concludere in una risata anche la discussione più nervosa. I colleghi mi procurano scatoloni e mi aiutano a portarli in giro, gli amici caricano i pesi con me, trovano sempre la parola giusta per motivarmi e comprendono la totale assenza degli ultimi tempi. Ma sopratutto mi ascoltano parlare solo di mensole e divani senza batter ciglio.
Ho sfilato le scarpe e sento le palpebre pesanti, vorrei bere del tè verde come ogni sera, ma qui non ce n’è più ormai, le ante della cucina sono tutte vuote ora che ho finito anche la barretta di fondente.
Domattina la sveglia suona prestissimo, iniziamo a montare tutto, prende vita qualcosa, una bella storia. E io sarò stanchissima, struccata e digiuna, ma ancora più felice.