Siamo dei piccoli pozzi di storia, ognuno di noi. Tanto più intensi ed esperti, quanto più profondi. Siamo raccoglitori di storie, luoghi e persone.
Alcuni di questi saranno come un giro di giostra, potranno insegnarci o lasciarci semplicemente vivere, senza aggiungere o togliere un reale valore.
Altri, come la scala della casa in cui siamo stati bambini: il luogo dei giochi e quello di un passaggio talmente assiduo e veloce da diventare parte integrante del nostro stesso andare. Dentro e fuori casa. Dentro e fuori quello che consideriamo il perimetro delle nostre sicurezze o dei nostri disagi.
Le persone e i luoghi che ci appartengono, saranno sempre parte di noi e della nostra vita, anche quando sbagliamo, tentiamo, ci ostiniamo. Quando viviamo secondo ciò che autenticamente siamo.
Le persone e i luoghi che non sono mai stati nostri, potranno anche agghindarsi come una tavola imbandita a Natale, ma smetteranno di brillare al primo giro di boa. Perché non sanno chi siamo davvero, non ci ascoltano, non ci guardano. Sono solo seduti al tavolo delle nostre risate.
L’augurio che vorrei farvi, in questo giorno di festa, è di esplorare il mondo, ma di riuscire a riconoscere le vostre persone e i vostri luoghi di valore. Che siano pochi o tanti non conta. Saranno quelli a rendervi più profondi, a scrivere a quattro mani la vostra stessa storia.
L’augurio che vi faccio è di provare ad essere felici, sempre, per quello che siete.
Chi vi riconosce, non avrà bisogno d’altro.