Questo post è per la mia “non rete”, cioè quella cerchia di amici che, ignorando le strane dinamiche che possono svilupparsi nella mente dei passeggiatori del web, continuano a guardarsi tra loro frastornati quando mi sentono parlare di “blog, blogger, ed eventuali variazioni sul tema”. Ma sopratutto, si chiedono perché io ne abbia uno.
Ho pensato di spiegarlo, quindi ..
Io scrivo e, bene o male, chi mi conosce lo sa. L’ho sempre fatto.
Scrivo quando sono felice e quando sono triste, quando credo di avere cose da raccontare e quando fremo dalla necessità di “opinionare”.
Ho sempre custodito foglietti imbrattati nelle borse, appuntato tutto quello che non volevo dimenticare (anche nelle situazioni meno opportune naturalmente), cercato momenti di solitudine per raccogliere quello che mi frugava in testa in un certo tempo.
Mia madre mi prende in giro quando dice che scrivo anche sulla carta igienica, ma in realtà, temo che qualche volta me lo abbia visto fare per davvero!
Da quando ho scoperto elenchi puntati e post-it poi, è una continua classificazione di concetti .. temo che i pensieri mi sfuggano e tendo quindi a volerli “ingabbiare” da qualche parte.
Non sono esperta di nulla e non scrivo se non in nome di me stessa, delle cose che scopro, che imparo, che mi incuriosiscono. Se lo faccio qui, però, è perchè questo spazio mi permette di arrivare oltre me stessa. Quello che mi interessa è il confronto, quanto quello che dico può eventualmente muovere qualcosa in qualcun altro, e ancora di più, quanto può arrivare a me dagli altri (quelli che sono stati smossi dico). Senza gli altri non funziona e senza la scrittura non mi viene altrettanto bene mettere le cose in ordine.
C’è un po’ di quello che sono e un po’ di quello che spero di diventare, insomma, nella voglia di scrivere e di aprire un blog.
Lo faccio disordinatamente, quando mi va, quando è urgente, quando mi fermo. Non ho appuntamenti fissi con queste note, son quelle che ho sempre raccolto vivendo, nelle tante cose che faccio.
Il valore aggiunto sono gli altri, tutto quello che ci mettono dentro. Nella borsa, i foglietti imbrattati dicevano qualcosa di me, ma rimanevano al buio.
Ciao Jacklin,
nel leggere questo tuo post mi hai fatto sorridere ricordandomi dei miei appunti sui post-it, e su “fogli di fortuna” dell’ultimo momento,che custodisco nella mia divisa, nel mio ufficio, nel mio studio a casa, nel portafogli…si trovano in un disordine “ordinato” e raccontano di ricette, ingredienti, idee lampo, cose da fare etc…
Da molto tempo non ho più un blog dove raccontarmi. Il reale, mi ruba molto tempo non lasciandomi a volte la possibilità di cercare un confronto serio con altre realtà nel mondo virtuale, nell’essere Blogger…
Magari un giorno farò ordine, raccoglierò tutto in un libro dove raccontandomi apertamente; e senza troppi fronzoli ci sarà “”un po’ di quello che sono e un po’ di quello che spero di diventare””
e magari cosi facendo, anche i miei “”foglietti imbrattati”” e parte della mia vita in giro per il mondo, non rimarranno al “buio”…
con ammirazione,
Federico
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Trova il tempo, verrò a leggerti volentieri e a scopiazzare ricette!
Grazie Fede
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