Le storie sono degli esercizi ed è per questo che da bambini ce ne raccontano tante: per educarci a sognare, per insegnarci che il valore delle cose è quello che noi stessi siamo capaci ad attribuirgli.
Perché impariamo a credere di poter raggiungere i luoghi che ci rendono felici e le persone che ci fanno ridere. Perché tutto possa avere un senso unico, autenticamente filtrato tramite il coraggio di cui possiamo esser capaci.
Di tutto quanto ci nutriamo da bambini, dei grandi sogni e delle sfide da affrontare, non ci rimane che una cosa: la fantasia.
Le storie di fantasia ci educano alla vita, ci preparano ai momenti in cui ci si incontra per sbaglio per poi scoprire di essere sempre stati vicini, ci aiutano a sopportare pomeriggi di indolenza lavorativa, ci accendono dentro la fiducia nel caso. Quello in cui solo i bambini credono ciecamente.
La fantasia è il motore che ci spinge oltre il grigiore di un mondo adulto, razionale, sistematicamente perfetto e terribilmente noioso.
Ci confonde, ci fa scivolare lungo strade affollate e imboccare percorsi tortuosi. Ci spegne ogni catena raziocinante per accendere la scintilla dell’infante.
L’unica vera possibilità di fare della nostra vita qualcosa di magico.