“Come stai?”
Sto come una persona nuova, diversa da ieri e ancora impreparata al domani. Come una persona improvvisamente grande e ingrandita dal bisogno e la ritrovata capacità di riempire spazi con sorrisi e lacrime che aveva messo in cantina ad ammuffire.
Sto come una che ha aspettato questo raggio d’estate per un’intera primavera mancata, e avrebbe potuto attraversare altri mille inverni pur di non accontentarsi di un sole pallido. Incapace di calore.
Sto come una che ha scalato una montagna e non si è mai sentita così pronta a camminare verso la cima.
Sto come un pozzo di contraddizioni, insomma.
Tutte perfettamente ricamatemi addosso per tenere insieme i tanti di pezzi delle troppe cose che sono.
Sto come una che ha tanti punti interrogativi e ha smesso di darsi risposte preventive, che analizzare tutto ci rende solo più vecchi a volte, nel modo ingiusto e sbagliato.
Sto come una che vuole scoprire tutte le risposte e farsi nuove domande. Come una che vuole mettere la faccia nella porta del futuro solo per dare una sbirciatina, ma che non può fare altro che rimanere incastrata all’ora. Spesso, traboccante di vita. Un presente che a chiederlo, immaginarlo o scriverlo non ci avrebbe creduto nessuno.
La routine ti ferma mentre stai correndo altrove e le domande delle volte, ti inchiodano alla sensazione di un momento.
“Sto bene, direi, tu?”