Che poi c’è quella gente che ogni giorno fa cose per sancire in mille modi una decisione già presa e consumata.
Come se ci fosse la necessità di “fare qualcosa in più” per rendere le proprie scelte chiare a se stessi, come se sottolineare ancora e ancora la linea di demarcazione dei proprio limiti renda questi più netti e in qualche modo più funzionali all’obiettivo. Come se esistesse il bisogno di dirsi ogni giorno qual è la direzione, come se fosse periodicamente necessario chiarire su quale strada si sta camminando. Verso cosa si sta andando.
Non fosse mai che si finisca per perdere di vista la destinazione!
Le direzioni, nella vita, possono cambiare in continuazione. Come le strade che percorriamo, alcune decisamente nostre, altre meno, eppure ugualmente utili e non meno importanti.
Come se per rinascere oggi, fosse necessario guardarsi continuamente allo specchio per vedere chi si è diventati. Non dovrebbe forse essere un fatto? E non dovrebbe pertanto bastare a tracciare dei confini evidenti?
Il cuore non gioisce di ciò che nega, il cuore è appagato da ciò che ha conosciuto e vissuto pienamente, da cioè che ha sentito, di quello per cui ha osato e sperato.
E’ quello che riempie il presente a dare vita al cuore giorno dopo giorno, è il modo in cui questo si riflette già nel futuro gonfiandolo di possibilità.
La negazione del passato è un tormento, per giunta inutile, incapace di colmare alcuna possibilità di vita.
Il passato insegna, il presente alimenta, il futuro entusiasma.
Non mischiate le carte che combinate un casino e vi perdete la vita per strada.