Spesso il riposo finisce per confondersi con la noia.
E’ quello che qualche volte mi capita ritornando a casa, per poche settimane durante l’anno.
Eppure, questo luogo conserva un’incredibile capacità: mi ricorda chi sono ed è il posto in cui tutte le volte rimetto insieme i puntini di quello che sto diventando come persona.
E’ il luogo che mi permette di voltare pagina o di rigare dritto per la mia strada. Di raccogliere tutto quello che assorbo altrove, farne un nuovo pezzo di me e prepararmi alla scoperta.
Più registro il distacco che aumenta, più capisco che questo luogo può ancora insegnarmi qualcosa.
Tanto più in alto io mi spingo, tanto più l’estrema semplicità di questo posto mi ricorda che non è l’accumulo di vette a fare la ricchezza.
Mi ricorda che ci sono persone che sanno farci davvero con la vita, quella vera, fatta di problemi piccoli e reali. Sanno crederci, lavorarci.
Mi ricorda quale sia la giusta dose di importanza da dare a spiccioli affari giornalieri che normalmente sembrano diventare più importanti che affari di Stato (durante una guerra mondiale, mentre sei schierato contro quelli che hanno affermato di voler usare armi nucleari).
Più io ho l’impressione di essere lontana da qui, più questo posto mi ricorda tutta la strada che c’è stata nel mezzo.
E’ il luogo della sintesi: in cui ogni cosa trova il suo giusto posto. E anche una che mette in discussione tutto solo per il gusto di riscoprire che c’è ancora qualcosa in cui valga davvero la pena credere, come me, trova ordine.
E quando ci sei, con i piedi ben piantati a terra e il mento alto verso le nuvole… tutto scivola e trova il suo ordine.
Qui si celebra la vita. Chi viene da un posto misero, ma ricco di umanità. Disperato, ma di problemi veri. Impara vivendo a non dare nulla per scontato e a celebrare la ricchezza di quello che può conquistare. Questa è terra di storia di vite vissute e non scimmiottate, di tradizioni tramandate, di abitudini raccontate e conservate.
Lascio che la ricchezza di luoghi e storie, continui a dirmi dove posso arrivare senza che io smetta di ricordare chi sono. Senza che si scoloriscano le tinte di tutto ciò che mi ha portato dove sono solo per quello che sono. Conservarsi senza scolorirsi, ma piuttosto raccogliendo i colori del mondo fuori, è la sfida più ardua e affascinante che mi sia mai capitata di affrontare.