Il sapore di arancia fresca con cui risveglio il palato, la raccolta delle mie cose sparse in giro per casa. Scrivo un post-it da lasciarti prima di uscire, ti guardo, ti bacio mentre dormi.
La faccia senza trucco e la gonna troppo lunga. Scomoda per la bicicletta. Ne faccio un grande nodo che pende tra le ginocchia ma non da fastidio alle ruote, sento lo stomaco brulicare, monto in bici e corro verso una colazione. Il cielo è terso e l’aria sa fintamente di pulito, è fresca. La città meno caotica del solito.
Parco, ufficio, caffè e biscotti mentre gli occhi ancora si strizzano per aprirsi.
Preferirei non parlare. Possibile? Per un’oretta almeno.
Ci sono giorni in cui cumuliamo pensieri pesanti e giorni in cui ci svegliamo e questi sono chiariti, risolti. Perché la vita è così, ti offre formule magiche a colazione, in un abbraccio mattutino da cui fatichi a staccarti, nel vento fresco di un parco ancora dormiente. Ti trascina dentro domande, dubbi e debolezze fino a quando non si fa così grande da occupare tutto lo spazio che c’è e lasciarti senza tempo per pensare a quanto tu sia più o meno all’altezza delle cose che ti aspettano.
Sei solo chi sei, e tanto basta a lasciare la vita stessa senza fiato abbastanza per correrti dietro.
Poesia!
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